Addio a Joan Plowright, icona del teatro britannico e vedova di Sir Laurence Olivier

Joan Plowright, celebre attrice britannica, è scomparsa a 95 anni. Con oltre settant’anni di carriera nel teatro e cinema, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico del Regno Unito.

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Joan Plowright, una delle attrici più celebrate del Regno Unito, è scomparsa all’età di 95 anni nella casa di riposo Denville Hall a Northwood, Londra. Il decesso è avvenuto il 16 gennaio, come annunciato dalla famiglia in un comunicato. Plowright ha speso più di settant’anni nel mondo dello spettacolo, guadagnandosi un posto d’onore nel panorama teatrale e cinematografico britannico.

La carriera di una grande attrice

Joan Plowright ha dedicato la sua vita alla recitazione, iniziando la sua carriera nel 1948 e ottenendo un successo crescente nel corso degli anni. Originaria di Brigg, North Lincolnshire, ha studiato all’Old Vic Theatre School e ha debuttato in teatro con una serie di ruoli che hanno messo in evidenza il suo talento. Una delle tappe fondamentali della sua carriera si è verificata nel 1956 con la rappresentazione de “La moglie di campagna” di William Wycherley, che l’ha lanciata verso una serie di successi.

Negli anni successivi, Plowright ha recitato in opere di autori come G.B. Shaw e William Shakespeare, dimostrando la sua versatilità e abilità di interpretazione. Ma è il suo incontro con Laurence Olivier a cambiare profondamente la sua vita e la sua carriera. I due attori hanno collaborato in varie produzioni, tra cui “The Entertainer”, dove hanno formato una delle coppie più iconiche del teatro britannico. Plowright divenne una figura di riferimento al National Theatre, contribuendo a definire il teatro dell’epoca.

Una carriera cinematografica brillante

Anche se maggiormente riconosciuta per il suo lavoro teatrale, Plowright ha avuto una carriera cinematografica significativa, iniziando con piccole parti in film come “Moby Dick, la balena bianca” e “L’alibi dell’ultima ora” . Negli anni ’60, ha ottenuto ruoli più consistenti, come in “Gli sfasati” e in adattamenti di opere di Cechov. Tuttavia, è stato negli anni ’80 che Plowright ha raggiunto una nuova vetrina nel mondo del cinema, interpretando ruoli che hanno messo in luce la sua capacità di mescolare dramma e umorismo.

Durante questo decennio, ha partecipato a film come “Revolution” e “Avalon” , riscontrando l’apprezzamento della critica e del pubblico per la sua performance. Plowright ha continuato a sorprendere gli spettatori con ruoli che combinavano levità e profondità, dimostrando di essere un’attrice in grado di affrontare diversi generi con grande efficacia.

La vita personale e l’eredità

Joan Plowright ha avuto una vita personale altrettanto interessante. Dopo una prima unione con l’attore Roger Gage, che si concluse con un divorzio nel 1961, ha sposato Laurence Olivier, che le ha dato non solo un compagno ma anche una profonda connessione con il mondo del teatro inglese. Con Olivier, ha avuto tre figli, tutti intrapresi nella carriera di attori. Sebbene il suo titolo di “Lady Olivier” fosse ufficiale, Plowright ha scelto di non utilizzarlo pubblicamente durante la sua carriera.

Nonostante il suo ritiro ha avuto inizio a causa di problemi di salute, la sua improvvisa scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di molti. La sua eredità vive nei numerosi spettacoli e film in cui ha recitato, rimanendo un esempio di passione e talento per le generazioni future.

Riconoscimenti e influenze

In virtù del suo contributo significativo al mondo dello spettacolo, Joan Plowright è stata riconosciuta con diversi premi e nomination nel corso della sua carriera, tra cui una nomination all’Oscar per “Un incantevole aprile” nel 1991. La sua straordinaria abilità di interpretazione e la sua dedizione al teatro hanno influenzato molti attori contemporanei, rendendola una figura chiave nel mantenere vivo il patrimonio teatrale del Regno Unito.

Nel 2001, ha condiviso la sua esperienza e le sue riflessioni nella sua autobiografia “And that’s not all”, un’opera che offre uno sguardo più intimo sulla sua vita e carriera. La scomparsa di Plowright segna la fine di un’epoca, ma la sua opera rimarrà un punto di riferimento nella storia del teatro e del cinema.

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