La nuova stagione di ‘Acab’: le donne entrano nella celere stavolta
La nuova serie ‘Acab’, in arrivo su Netflix il 15 gennaio 2024, introduce Marta, un personaggio femminile complesso che affronta le sfide della polizia in un ambiente tradizionalmente maschile.
Il ritorno della serie ‘Acab’ segna un’importante evoluzione nel panorama televisivo italiano, in particolare per quanto riguarda la rappresentanza femminile nel mondo della polizia. A tredici anni dalla release dell’omonimo film diretto da Stefano Sollima, la nuova serie, diretta da Michele Alhaique, si prepara a debuttare su Netflix il 15 gennaio 2024. In questa nuova avventura, il personaggio di Marta, interpretato da Valentina Bellè, rappresenta simbolicamente l’ingresso delle donne in un ambiente tradizionalmente maschile e frequentemente caratterizzato da tensioni e conflitti.
Marta: un nuovo volto nella celere
Marta è il nuovo personaggio chiave della serie ‘Acab’ e la sua introduzione segna un’importante novità. Negli ultimi anni, la polizia ha iniziato ad accettare le donne all’interno delle sue fila come celeri, portando così un cambiamento significativo in un ambiente che in passato ha escluso le donne. Valentina Bellè, l’attrice che interpreta questo complesso personaggio, ha espresso il suo senso di responsabilità nell’accettare il ruolo. Marta non rappresenta solo una donna in divisa, ma incarna una minoranza in un’area dove la presenza femminile è ancora ridotta. Durante una recente presentazione della serie a Roma, Bellè ha dichiarato che il suo obiettivo era rimanere autentica rispetto alle sfide e alle pressioni che le donne affrontano nel suo settore lavorativo.
Un personaggio complesso e in conflitto
Il personaggio di Marta non è semplicemente una donna forte in un mondo difficile. Secondo Bellè, lei è una donna che “ha eliminato la femminilità”, per affrontare le sue numerose difficoltà. Marta viene descritta come una figura piena di conflitti interiori, segnata da una relazione tossica e violenta. Questa esperienza l’ha portata a trasformarsi in una persona che sembra abbracciare il maschile, nella speranza che questo la proteggesse dalle vulnerabilità. Bellè ha spiegato che l’ambiente della polizia è “testosteronico e violento”, ma che è proprio in questo contesto che Marta trova una sorta di rifugio; questo paradosso rende il suo personaggio ancora più interessante e complesso.
Una riflessione sulla violenza e sulla vulnerabilità
L’attrice ha accettato il ruolo di Marta non solo per il suo impatto visivo, ma anche per l’opportunità di esplorare un tema profondo e delicato come la violenza. Bellè ha dichiarato di nutrire una forte avversione per la violenza stessa, ma ciò non le ha impedito di addentrarsi in un argomento così difficile. In effetti, girare questa serie ha rappresentato per lei una sfida: si è trovata a confrontarsi con un universo che non solo la spingeva a riflettere su tematiche personali e sociali, ma le ha anche posto degli interrogativi che la accompagneranno nel suo percorso professionale. Nonostante le sue riserve, Bellè ha riconosciuto che è stato fondamentale considerare ciò che si cela dietro la violenza e le dinamiche che la alimentano.
Marta emerge così come una figura ricca di sfumature, capace di attrarre l’interesse del pubblico non solo per la sua professione, ma anche per il suo profondo viaggio interiore. La nuova serie ‘Acab’ non è solo un racconto di azione e avventura, ma anche un’opportunità per esplorare le complessità del femminile in un contesto ostile, contribuendo a una discussione più ampia sulla rappresentanza e la parità di genere nel mondo moderno.