Roma: 39 denunciati per violenze durante la manifestazione non autorizzata per Ramy

Manifestazione non preavvisata a Roma culmina in violenza, con 39 denunciati, tra cui due minori. Scontri tra manifestanti e polizia evidenziano tensioni crescenti nelle proteste della capitale.

Roma: 39 denunciati per violenze durante la manifestazione non autorizzata per Ramy - Occhioche.com

La sera dell’11 gennaio, Roma ha assistito a una manifestazione non preavvisata che ha terminato in episodi di violenza, culminati con la denuncia di 39 soggetti, compresi due minori. La manifestazione, intitolata “Sono stati i carabinieri giustizia PER Ramy“, ha visto la partecipazione di circa 250 persone, spesso riconducibili ad ambienti anarchici e movimenti di sinistra. Le forze dell’ordine hanno avviato un’inchiesta per far luce sugli eventi e hanno depositato un’informativa alla Procura della Repubblica di Roma.

La manifestazione e i gruppi partecipanti

Dalle 19:00 in poi, piazza dell’Immacolata è diventata punto di ritrovo per vari gruppi, tra i quali il collettivo ‘Za Um Sapienza‘, ‘Azione Antifascista Trieste Salario‘, ‘Settima, Movimento‘, ‘Monteverde Antifascista‘, ‘Delo!lisunderground‘ e ‘Assemblea portuense‘. Questi gruppi, uniti da un obiettivo comune, hanno scelto di marciare insieme in segno di protesta, portando con sé uno striscione con il messaggio ‘Vendetta per Ramy la polizia uccide 1312‘. Il riferimento sembra essere legato a un caso controverso che ha suscitato grande indignazione e mobilitazione.

Il percorso di manifestazione ha attraversato le vie di San Lorenzo, un’area storicamente nota per la sua attiva partecipazione a eventi simili. Le autorità hanno monitorato la situazione con un imponente dispositivo di sicurezza, preparandosi a intervenire in caso di provocazioni o violenze.

Gli scontri con le forze dell’ordine

Una volta arrivati in piazza dei Sanniti, i manifestanti hanno cominciato a lanciare bombe carta e altri oggetti contro un massiccio schieramento di polizia, presente per mantenere l’ordine in prossimità della Stazione dei Carabinieri di San Lorenzo. Questo comportamento ha provocato un’intensa reazione, portando a scontri accesi e a situazioni di tensione elevata. Il bilancio finale ha visto un totale di nove agenti feriti, alcuni dei quali hanno dovuto ricorrere a cure mediche.

L’uso di materiali contundenti e di esplosivi improvvisati, come le bombe carta, ha destato non poca preoccupazione, evidenziando un trend preoccupante nelle manifestazioni di protesta. Le autorità stanno ora analizzando diverse fonti video per identificare i manifestanti coinvolti e raccogliere ulteriori prove sui reati commessi durante gli scontri.

Le conseguenze legali per i partecipanti

Grazie all’analisi del materiale video, il lavoro della Digos ha portato a indicare 39 individui, tra cui due minori, per vari reati. Le accuse includono la partecipazione a una manifestazione non preavvisata, radunata sediziosa, resistenza a pubblico ufficiale, oltre ad altre contestazioni come la violenza privata e il lancio di oggetti pericolosi. Tali reati sono stati aggravati dalla modalità con cui sono stati perpetrati.

L’Autorità Giudiziaria ha ora il compito di decidere come procedere nei confronti delle persone denunciate. Una situazione che si preannuncia complessa, considerando il clima di tensione che regna attualmente nelle manifestazioni romane, suscitando dibattito su tematiche di giustizia e ordine pubblico. Questi episodi sollevano interrogativi non solo sull’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, ma anche sulla reale natura delle manifestazioni di protesta in un contesto sociale in evoluzione.

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