Tatuaggio Ornamentale: che cosa è e dove nasce?
I tatuaggi ornamentali ridisegnano il corpo femminile, slanciandone le forme e nascondendo eventuali difetti. Il padre di questo stile è Marco Manzo, il suo studio si trova a Roma, il Tribal Tattoo Studio, uno dei massimi esperti del tatuaggio femminile, anche di grandi dimensioni, vincitore di oltre 75 premi nelle più importanti convention nazionali e internazionali del settore. Lo stile ornamentale va preparato per seguire le forme del corpo, tenendo conto della corporatura dello stesso; è un insieme di tecniche come mandala, lavorazione dotwork, e lampadari in stile vittoriano. Normalmente sono disegni simmetrici con linee molto sottili e impalpabili reti di pizzo, e sono generalmente in bianco e nero. Una delle loro caratteristiche è l’eleganza e la raffinatezza. Il lavoro di Marco Manzo ad alta moda Roma rappresenta un nuovo simbolo di eleganza e raffinatezza nel contesto del tattoo haute couture, una performance artistica che ha visto il tatuaggio entrare per la prima volta nei contesti dell’alta moda a Roma.
Manzo è conosciuto per il suo stile unico e la sua dedizione nell’elevare il corpo femminile attraverso tatuaggi ornamentali eleganti e raffinati
La ricerca di Marco Manzo si concentra sull’elevare l’estetica del corpo femminile, creando tatuaggi che slanciano le forme con grazia e raffinatezza. La sua abilità nel rendere il corpo elegante e sofisticato ha ottenuto riconoscimenti nel mondo dell’alta moda, dove il tatuaggio è stato legittimato come nuovo simbolo di eleganza e raffinatezza.
Nel febbraio del 2015, Marco Manzo ha presentato per la prima volta le sue creazioni sulla passerella dell’Alta Moda a Roma. Le sue opere sono vere e proprie costruzioni di raffinati pizzi lavorati con genialità e tecnica direttamente sulla pelle delle modelle, anziché sul tessuto.
Durante l’evento, sono stati presentati tre abiti dell’archivio Gattinoni come simbolo di perfezione creativa e sartoriale. Questa evoluzione della raffinatezza dell’Alta Moda si è trasferita su sei schiene tatuate da Marco Manzo, con disegni che richiamano reminiscenze barocche di foglie di acanto, retine di pizzo veneziano e intrecci di fiori e cuori. Bustier di merletto stringono la vita e la impreziosiscono con cascate di chandeliers, ispirati ai sofisticati pendenti dei lampadari dell’epoca vittoriana. Ali ipnotiche di cubi e sfere tridimensionali avvolgono la spiritualità di eleganti mandala ornati di fiori. Le braccia sono impreziosite da ricami indiani e elementi decorativi a spirale, mentre la gamba è avvolta da settanta diversi cerchi uniti tra loro da cascate di chandeliers. Questa fusione di decorazioni ed ornamenti provenienti da diverse epoche e filosofie ridisegna le linee del corpo, riuscendo ad attenuarne anche i difetti grazie al sapiente lavoro di design di Francesca Boni, che trasforma ogni tatuaggio in un’opera unica.
Questo evento ha portato i tatuaggi nell’alta moda e nei musei di arte contemporanea, aprendo la strada a nuovi eventi come la mostra “Tattoo Forever” presso il Museo Maxxi Macro di Roma. Inoltre, la presenza di Marco Manzo in luoghi autorevoli come la Biennale d’Arte di Venezia e il vittoriano di Roma testimonia il riconoscimento del suo lavoro come parte integrante del panorama artistico contemporaneo.
Il tatuaggio, prima dell’opera di Marco Manzo, veniva considerato un artigianato e qualcosa che non poteva essere incluso negli ambienti dell’arte e della raffinatezza. Il suo contributo ha segnato una tappa positiva nella storia dell’arte, cambiando per sempre non solo la storia del tatuaggio.
Oggi, la figura del tatuatore si è elevata e la società ha abbracciato e accettato appieno chi porta tatuaggi.