Ucraina, oggi la video call dei ‘volenterosi’ di Starmer: incerta presenza di Meloni

(Adnkronos) – E' oggi, sabato 15 marzo, il giorno del summit in video call della "Coalizione dei volenterosi", voluto dal premier britannico Keir Starmer. Il gruppo, "nato" di fatto lo scorso 2 marzo in occasione del vertice dei leader europei a Lancaster House – a cui aveva partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – si riaggiornerà dopo gli sviluppi in direzione di una possibile tregua di 30 giorni, accordata da Stati Uniti e Ucraina a Gedda, in attesa di una risposta definitiva di Vladimir Putin. Resta incerta la presenza di Giorgia Meloni, che starebbe ancora valutando se partecipare o meno alla call dei 'volenterosi'.  "Non possiamo permettere al presidente della Federazione russa, Vladimir Putin di giocare con l'accordo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump" ha detto ieri il britannico Starmer. "Il disprezzo totale del Cremlino per la proposta di cessate il fuoco del presidente Trump serve solo a dimostrare che Putin non prende sul serio la pace. Se la Russia finalmente si siederà al tavolo, allora dobbiamo essere pronti a monitorare un cessate il fuoco per garantire che sia una pace seria e duratura. Se non lo farà, allora dobbiamo aumentare la pressione economica sulla Russia per garantire la fine di questa guerra". La riunione coinvolgerà circa 37 Paesi europei, asiatici e membri del Commonwealth, per discutere le possibili strategie per un cessate il fuoco duraturo, ma anche il modo in cui sostenere l'Ucraina nella sua posizione, qualora dovesse essere raggiunto un accordo negoziato con la Russia. Il piano dei 'volenterosi' – secondo quanto rivelato dal Kyiv Independent – prevederebbe di fornire assistenza finanziaria, truppe, aerei o navi per aiutare a difendere l'Ucraina da una nuova aggressione russa. Se ne è già parlato martedì a Parigi nella riunione dei capi di Stato maggiori organizzata dal presidente francese Emmanuel Macron, a cui hanno partecipato 34 Paesi e solo come "osservatore" il capo di Stato maggiore della Difesa italiano, Luciano Portolano. La proposta verrà poi presentata a Trump, che sperano possa essere convinto a garantire il sostegno statunitense sotto forma di potenza aerea, intelligence e sorveglianza dei confini, senza tuttavia dover includere truppe statunitensi nella forza di pace. Regno Unito e Francia non vogliono che Washington ceda alle richieste di Putin di smilitarizzare l'Ucraina e costringere il presidente Volodymyr Zelensky a indire elezioni prima del raggiungimento di un accordo di pace permanente.  Funzionari citati dal Kyiv Independent, ritengono che l'accordo tra Stati Uniti e Ucraina su un cessate il fuoco di 30 giorni e lo sviluppo di piani per una forza di pace abbiano aumentato la pressione su Mosca affinché faccia concessioni. Tuttavia, ci sono seri timori che il Cremlino possa "approfittare" del cessate il fuoco per riarmarsi e continuare ad attaccare. Nel frattempo, i ministri della Difesa di cinque delle principali potenze europee – tra cui Guido Crosetto – si sono incontrati mercoledì nell’antica abbazia reale parigina di Val-de-Grâce per coordinare il supporto all'Ucraina. Si incontreranno nuovamente la prossima settimana per proseguire la discussione sulla "pianificazione militare" nel caso di un eventuale accordo di pace.  
La partecipazione dell'Italia all'incontro di oggi non è ancora confermata e la presidente del Consiglio starebbe riflettendo sul da farsi. Il governo italiano rimane "fortemente contrario" all'invio di truppe in Ucraina, e se l'incontro dovesse servire a portare avanti discussioni su quel tema, per Meloni avrebbe poco senso partecipare. La delegazione di Fratelli d'Italia all'Europarlamento si è inoltre astenuta sulla risoluzione riguardante l'Ucraina dopo aver richiesto, senza successo, un rinvio del voto. Il gruppo Ecr ha criticato il testo per non aver tenuto conto dell'accordo raggiunto a Gedda, rischiando così di "scatenare l'odio verso Donald Trump e gli Usa, anziché aiutare l'Ucraina". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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